La Vendemmia

La vendemmia era vissuta quasi come una festa: si invitava “a vinnumari” parenti e vicini di casa, poichè un mancato invito avrebbe potuto creare inimicizie.
Il giorno della vendemmia, nelle vigne c’era tutto un brulicare di uomini: c’era chi raccoglieva i grappoli nei panieri, chi li svuotava nelle “sporte”, chi guidava gli asini con in groppa “le sporte” “a ru parmentu” dove “i ciampaturi” spremevano con i piedi l’uva.
La paga consisteva nella “spisa” - cioè “u spurtuneddru” riempito con sarde salate, peperoni e patate, un pezzo di capicollo o prosciutto, un pezzo di formaggio, olive e vino - e in un paniere colmo d’uva che sarebbe stata utilizzata per preparare il vinocotto oppure l’uva passa. 
Oggi, la raccolta dell’uva è vissuta alla stregua di una qualsiasi giornata di lavoro, perdendo così la gioiosità di un tempo.
 
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